Perché ci sentiamo assonnati dopo pranzo? La spiegazione che non ti aspetti

Sonno dopo pranzo: una condizione tanto diffusa quanto sgradita, soprattutto perché può compromettere la produttività, un aspetto oggi più che mai fondamentale. Ma quali sono le ragioni che portano a questa sensazione di torpore? Scopriamole insieme in questa breve guida. Se ti capita spesso di sperimentare la sonnolenza post prandiale, ti suggeriamo di consultare il tuo medico di fiducia.

Quali sono le cause della sonnolenza dopo il pasto?

Le origini della sonnolenza dopo pranzo sono molteplici. Uno dei principali fattori è legato ai processi digestivi: durante la digestione, una notevole quantità di sangue viene convogliata verso l’apparato digerente, con l’obiettivo di garantire un adeguato apporto di ossigeno a questa zona del corpo.

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Questo fenomeno comporterebbe, secondo alcune teorie, una temporanea diminuzione dell’apporto di sangue al cervello, favorendo così la comparsa della sonnolenza. Tuttavia, è importante sottolineare che numerosi studi scientifici hanno messo in discussione questa ipotesi, dimostrando che il flusso sanguigno cerebrale rimane sostanzialmente stabile anche dopo i pasti.

Un’altra spiegazione riguarda le variazioni della glicemia. Dopo aver mangiato, i livelli di zucchero nel sangue aumentano rapidamente, per poi subire un calo altrettanto repentino. Per regolare la glicemia, il corpo produce insulina, che può determinare una brusca diminuzione del glucosio e, di conseguenza, una sensazione di stanchezza. Nei soggetti con resistenza all’insulina, l’eccesso di questo ormone può anche causare una riduzione dei livelli di potassio, accentuando i sintomi di debolezza e affaticamento.

Altre cause del sonno postprandiale

Di fronte all’abbiocco dopo pranzo, c’è chi sceglie di concedersi un breve riposo – il cosiddetto power nap – e chi, invece, preferisce prevenirlo. Per riuscirci, è fondamentale comprendere tutte le possibili cause. Oltre a quelle già citate, va menzionato anche l’aumento dei livelli di triptofano nel sangue.

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Questo fenomeno si verifica soprattutto dopo pasti ricchi di carboidrati. Il triptofano, una volta raggiunto il cervello, viene utilizzato per la sintesi di serotonina e melatonina, due neurotrasmettitori chiave nella regolazione del sonno. Ecco perché può essere utile rivolgersi a un nutrizionista per impostare una dieta bilanciata e personalizzata.

Un ulteriore fattore da considerare è l’attivazione del sistema nervoso parasimpatico, che prevale durante la digestione rispetto al sistema simpatico. Questa predominanza induce il corpo e la mente a uno stato di rilassamento, riducendo i livelli di vigilanza e favorendo la comparsa della sonnolenza.

Alimenti che possono favorire la sonnolenza dopo pranzo

Come già accennato, alcuni alimenti e nutrienti possono accentuare la sensazione di sonnolenza dopo il pranzo. In particolare, i carboidrati – come riso e pasta – sono noti per provocare un rapido innalzamento della glicemia, seguito da una risposta insulinica che può portare a un calo energetico e a una sensazione di stanchezza.

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Attenzione anche ai latticini e ai formaggi stagionati, che rappresentano importanti fonti di triptofano. Altri alimenti da considerare sono le ciliegie e le prugne, ricche di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia.

Perché questi alimenti abbiano un effetto realmente soporifero, le quantità consumate dovrebbero essere piuttosto elevate. Tuttavia, anche l’assunzione sotto forma di succhi o infusi può aumentare il rischio di sonnolenza dopo il pasto. Lo stesso vale per tisane a base di camomilla e melissa, note per le loro proprietà rilassanti.

Altri cibi che fanno venire sonno dopo pranzo

L’elenco degli alimenti che possono favorire il sonno postprandiale è davvero ampio! Tra questi meritano una menzione le banane, ricche di triptofano, potassio e magnesio, minerali che favoriscono il rilassamento muscolare e mentale. Anche il kiwi, oltre a essere una fonte di triptofano, si distingue per il suo elevato contenuto di vitamina C.

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Le mandorle sono anch’esse una buona fonte di triptofano. Le noci, invece, apportano melatonina e magnesio. Un’attenzione particolare va riservata agli alimenti fritti e ai piatti particolarmente elaborati, che richiedono tempi di digestione più lunghi e impegnativi, aumentando così la probabilità di avvertire sonnolenza dopo i pasti.

Questo significa che tali cibi debbano essere evitati? Non necessariamente, a meno che non vi siano specifiche controindicazioni. Si tratta spesso di alimenti ricchi di proprietà benefiche, che possono essere inseriti nella dieta con equilibrio e consapevolezza, preferibilmente con il supporto di un professionista della nutrizione.

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